Fast-fashion, indagine di Greenpeace 12/02/24

Il settore dell’abbigliamento online, secondo Greenpeace, è fra i più rilevanti dell’eCommerce Business to Consumer (B2C) italiano. Giovani, digitale e fast-fashion sono i tre assi che spingono la crescita del mercato della moda nel mondo. Solo il 3% della moda è però circolare e appena l’1% dei nuovi vestiti viene prodotto a partire da abiti vecchi, mentre ogni secondo un camion pieno di indumenti finisce in discarica o inceneritore. L’industria della moda è tra i settori produttivi più inquinanti, un sistema vorace che utilizza enormi quantità di materie prime: soltanto nell’Unione Europea il consumo di prodotti tessili risulta il quarto settore per impatti su ambiente e clima, il terzo per consumo d’acqua e di suolo. Ogni anno nell’UE vengono gettati via 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, circa 12 kg a persona.

A livello globale, la produzione e il consumo di prodotti tessili sono raddoppiati dal 2000 al 2015 e potrebbero triplicare entro il 2030. Un trend spinto dall’avvento della moda rapida e usa e getta (fast-fashion), e ulteriormente accentuato da un fenomeno recente e ancor più insostenibile, anche dal punto di vista dei diritti dei lavoratori del comparto, come l’ultra fast-fashion. Ad amplificare le conseguenze di questo sistema, naturalmente, concorrono anche gli acquisti online oggetto dell’indagine di Greenpeace Italia.

La collaborazione con la start up INDACO2 ha infatti consentito di stimare anche le emissioni prodotte dal trasporto e dal packaging dei capi d’abbigliamento: l’impatto ambientale medio del trasporto di ogni ordine e reso corrisponde a 2,78 kg di CO2 equivalente, emissioni su cui il packaging incide per circa il 16%. In media, per il confezionamento di ogni pacco sono stati usati 74 g di plastica e 221 g di cartone. Prendendo come esempio l’impatto di un paio di jeans (del peso medio di 640 g), il trasporto del capo ordinato e reso comporta un aumento di circa il 24% delle emissioni di CO2. Il costo medio del carburante per il trasporto, d’altra parte, è stimato in 0,87 euro.

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